La concia vegetale delle pelli risale alla preistoria dove gli uomini scoprirono, probabilmente per caso, che la pelle degli animali se lasciata a bagno insieme a legni e foglie una volta asciutta non marciva e poteva essere utilizzata per coprirsi. Praticamente i tannini contenuti in tutti i vegetali sono in grado di bloccare la putrefazione delle pelli. Inoltre scoprirono che la calce prodotta dalle pietre del focolare facilitava il distaccamento del pelo dalla pelle. Questo tipo di concia a base di acqua, calce e vegetali fu utilizzata per diversi secoli come unico sistema per consentire alle pelli di resistere nel tempo.

Attualmente la concia vegetale è quasi scomparsa  soppiantata dall'avvento della concia chimica a base di cromo con il rischio che un sapere tanto antico vada perduto. Infatti i lunghi processi di lavorazione che richiedono artigiani esperti e le limitate colorazioni rendono la pelle a concia vegetale un prodotto difficile da reperire. Mentre la concia a base di cromo è un processo industriale più rapido che riduce notevolmente i costi di produzione a discapito dell'ambiente. Infatti queste concerie inquinano le acque e l'atmosfera con i loro scarti chimici.

La concia vegetale conserva comunque il suo fascino artigianale e i prodotti finiti hanno il calore di un prodotto che migliora con il tempo assorbendo il vissuto; inoltre i colori sono caldi e unici e non temono le mode del momento.

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